domenica 23 settembre 2007

sono ancora in gamba


Vincere un torneo di tennis a Bella. Potrebbe sembrare una impresa non straordinaria. Forse è proprio così, ma le circostanze e gli sviluppi della situazione mi hanno offerto un grande motivo di contentezza. Arrivato a Bella dopo le vacanze al mare a Gagliano del capo ero con le gambe indolenzite, anche per le ore di auto che impediscono la corretta circolazione del sangue. Ma il pensiero di poter partecipare ad un torneo nel mio paesello mi ha fatto dimenticare gli acciacchi ed ho aderito senza indugi. Il torneo era inserito nella festa di A.N., ma questo particolare non mi è stato rivelato da Enzo Serù. E così ho iniziato uno strano torneo, organizzato dai "neri", con un girone di qualificazione e turni finali. Nella prima giornata ho dovuto fare la scoperta amarissima di non riuscire a trovare il "dritto". Mancavo addirittura la palla, ovvero la tiravo in rete o fuori senza controllo. La lunga esperienza, ahimè ultraquarantennale, mi ha suggerito degli aggiustamenti con uno strano colpo in back che riusciva, in qualche modo a farmi tenere palla in campo. In queste condizioni ho incontrato un ragazzo di Muro Lucano, tal Petraccone, che giocava davvero bene. Con il limite grandissimo di essere uno sprecone e di tirare pallate fuori senza criterio. Così amministrandomi tra diritto sghembo, gambe rotte e regali avversari, ho portato a casa un 6.3 7.5, che dice comunque qualcosa sulla incertezza del match. Nei due incontri successivi ho incontrato un ragazzo di cui non ricordo il nome e Serù, a distanza di pochi minuti l'uno dall'altro dando 6.1 6.0 e 6.0 6.1, impiegando complessivamente 45 minuti. Assolutamente inesistenti. Una volta qualificatomi come primo del mio girone, nel tabellone ad eliminazione diretta ho incontrato Donato Sansone, ragazzo ventenne con buone gambe e pochissima tecnica: 6.2. 6.2. Ancora in grave crisi col diritto, non potevo fare altro che mettere palla in campo sul rovescio avversario ed attendere gli inevitabile errori. Semifinale con un altro ragazzo di Muro, un trentenne accreditato dai più come possibile vincitore. Ho vinto 6.3 6.3, sfruttando la tecnica ridotta del giovanotto, peraltro piuttosto animoso e disposto a lottare e che era uscito da un quarto di finale contro un buon giocatore. Io sempre senza diritto, ma più rinfrancato dai dolori alle gambe che stavano scomparendo. In finale mi attendeva il buon Vincenzo Fuccillo che aveva stroncato prima Petraccone nei quarti ed aveva approfittato del buon cuore di Cesarino Ferrone in semifinale. Io ero sempre incerto sui miei mezzi, privo del diritto anche se il mio colpo in back diventava ogni giorno più preciso. Finale tesa con avvio incerto, poi mio allungo sul due pari fino a vincere 6.2 il primo set. Secondo set di analogo svolgimento 3.3 poi allungo mio fino al 6.3. La soddisfazione nasce da una serie di considerazioni: aver giocato con un solo colpo, il rovescio, che peraltro funzionava bene; l'aver messo a tacere qualche amico invidioso e bilioso; aver fatto prevalere i miei quasi 60 anni di fronte a ragazzi più giovani. Mica poco come iniezione suppletiva di autostima!

3 commenti:

silviomini ha detto...

Carissimo,

deposito qui il mio veloce pensierino desinato al post inaugurale dove purtroppo non è attivo il commento.

Ogni tanto capita di intercettare qualche lettore estraneo e lontano, come me, ma non è per loro che vale la pena di scrivere in un anfratto del web. Preferisco la teoria "introspettiva" dei pensieri che scorrono sulla tastiera. se non lo si fa con nessuno almeno che lo si faccia per se stessi. Si eviterà di perdere irremidiabilmente il buono che ogni tanto si pensa e, in talune occasioni, nel tempo per scriverlo troverà spazio anche un'idea a cui non avremmo mai pensato.

Buon proseguimento,
sm

Unknown ha detto...

Probabilmente non riusciva a giocare il diritto in top a causa dell' impugnatura o troppo "aperta" o troppo "chiusa". Da ex tennista di serie B, che è in squadra con Andreas Seppi da quando aveva 3 anni, probabilmente avrei rischiato giocando "di piatto"... quindi, saggia decisione il diritto in back!

Invidio la sua passione per questo sport che ha fatto parte della mia vita tanto a lungo: dopo un brutto infortunio non ho più continuato a giocare a livello agonistico (non poter fare l' ennesimo salto di qulità era un colpo troppo grande per il mio ego) così sono passata all' insegnamento... peccato che, come maestra, il mio spirito agonistico aveva il sopravvento anche sui bimbi di 4 anni... E ora... ora non riesco nemmeno a vedere i tornei perchè ci soffro... giochi anche per me.

Saluti,
Michela Luise

P.S.:il TC Vomero non è "malaccio" come circolo! L' ho trovato molto "friendly" rispetto a quelli da me frequentati.

etrusco ha detto...

Grazie ai due amici, apparentemente molto giovani, che mi hanno lasciato loro chiose sui miei post. Sono davvero orgoglioso di ricevere commenti che da soli soddisfano la mia ambizione di avere compagnia nel mondo sterminato del web. Grazie