mercoledì 27 novembre 2013

Democrazia in agrodolce

Qualche piccola soddisfazione da uomo medio: aver visto il temporaneo arresto dell'arroganza, dello strapotere della cialtroneria al potere per riuscire a conservare una misurata fiducia nel sistema democratico. 
Quel sistema che per oltre venti anni ha subito attacchi di sconosciuta portata da parte di un soggetto capace di sfuggire alle pene connesse ai tanti reati perpetrati grazie ad un meccanismo di approvazione di leggi fatte su misura.
 La rappresentante di SEL,  nella manifestazione di voto del suo gruppo al Senato, ha elencato pedissequamente tutti i provvedimenti di legge creati nel tempo su misura per  proteggere  con uno scudo legislativo questo spregevole malfattore e corruttore abituale.
Non possiamo parlare di un trionfo, certamente. Troppe macerie ancora presenti in modo ingombrante nella vita politica, nel costume generale attraverso la diffusione di un modello umano volgare e rivolto solo ed esclusivamente alla soddisfazione del personale interesse.
Che cosa succederà domani? Dipende dalla profondità della ferita al costume nazionale inferto da questo ometto furbastro. 
Questa nazione  si è saputa rialzare da eventi funerei  quali una dittatura di stato, da una guerra sanguinosa e scellerata, dai tanti tentativi di golpe più o meno striscianti subiti nel dopoguerra. 
Ora più che mai, dobbiamo conservare a noi ed ai nostri giovani la speranza di poter uscire anche da questa parentesi di sonno della ragione. Ripristinando le dinamiche virtuose dell'esempio, della parola corretta che insegna, della capacità di usare le risorse del cuore e della mente.
Potrebbe essere il momento della rinascita di una dignità nazionale duramente calpestata da questo grottesco fantoccio, diventato per l'opinione pubblica internazionale il simbolo di ogni difetto nazionale.