giovedì 7 novembre 2013

Lavorare è faticoso

Che lavorare sia faticoso è una di quelle frasi scontate che dovrebbero restare al di fuori del perimetro etrusco. 
Ma come, direte, non eri tu a dichiarare di volerti tenere fuori dei luoghi comuni? Non eri sempre tu, etrusco pedante, a proclamarti svincolato dai modi tradizionale del pensiero, nel tentativo di articolare la tua teoria del dubbio? 
Fatevene una ragione, qualche volta anche gli adagi più consumati ci prendono.
Me ne sono accorto nell'ultimo fine settimana quando, improvvidamente, ho dato seguito ad un pensiero che mi carezzava da tempo, quello di partecipare ad un mercatino dell'usato. 
E così fu Bidonville, negli spazi dell'Ente Fiera Basilicata nell'area industriale di Tito.
Tutto nuovo per me e per i compagni d'avventura, Elisabetta, Lorenzo e ed Emidio. Fatica per allestire i banchetti e grosso lavoro nei tre giorni di mercatino.
Ma anche qualche soddisfazione. Come quella di avviare subito un rapporto cordiale con i vicini di stand. Addirittura di diventare consulente agli acquisti di un vecchio rigattiere che mi ha portato in visione oggetti per sapere se ne valesse la pena acquistarli. Ovvero di un altro che mi ha chiesto di esporre una zuppiera perché secondo lui avrebbe figurato meglio in mezzo agli oggetti presentati da me, giudicati di buona qualità.
Probabilmente ho fatto le mie fesserie vendendo male alcuni oggetti di pregio.
Però devo ricordare anche a me stesso che mi ero deciso a quell'esperienza per smaltire l'enorme quantità di cose ereditate e ritrovate nelle case di mia madre a Napoli e Bella.
Cose che già avevano prodotto a suo tempo lo sgomento mio e della affaticata Elisabetta, unica collaboratrice nel tentativo di sistemazione di quanto ritrovato.
Così molte di quelle cose sono andate sui banchetti di Bidonville. E alcune saranno in case di Bari, Napoli, Potenza, Roma apprezzate dagli acquirenti e magari esposte nel salotto buono.
Alla fine dei tre giorni abbiamo incassato qualche euro con grande fatica. E chissà che non ci torni la voglia per la prossima edizione, sempre a condizione di individuare oggetti degni di essere esposti.