lunedì 27 gennaio 2014

a quando il giorno della coscienza?

Oggi, giornata dedicata alla tragedia della shoah. Un dovere dell'umanità rievocare quella assurda infamante pagina della storia. Altrettanto doveroso dovrebbe essere articolare argomenti per capire il perché di quell'enorme e lunghissimo black-out della coscienza degli uomini. Per fare in modo che non possano mai più ripetersi le condizioni di quell'oltraggio. 
Come sempre capita, anche le occasioni in cui  massimamente si dovrebbero osservare silenzio e profonda riflessione diventano spunti di ordinaria volgarità.
Di quella esibita sui giornale, nelle televisioni ed in altre similari manifestazioni aperte al pubblico. Assistiamo così alle esibizioni di antinazisti indignati un tanto a passaggio televisivo; o di personaggi che con la propria  storia personale farebbero meglio a nascondersi, a farsi dimenticare.
Questa la società dell'immagine e della comparsata. Qualsiasi forma di lutto, collettivo come in questo caso, ovvero personale, diventa la passerella per imbecilli o profittatori, per imprenditori che promuovono ogni forma di prodotto.
No, scusatemi, non ci siamo.
Gli sforzi  dei media e dei pensatori di tutto il pianeta dovrebbero essere rivolti ad individuare le condizioni sociali ed economiche che portarono una nazione grande e nobile ad avallare e compiere quell'eccidio di massa. Alla denuncia sistematica e non limitata alla singola giornata del 27 gennaio di quali fattori producano un certo tipo di conseguenze.
Ma davvero voi vedete nel mondo intero singoli o gruppi di buona volontà che operino in questa direzione? A parte isolate  eccezioni di persone che danno un senso compiuto alla propria esistenza impegnandosi per gli altri, vedo soltanto il radicarsi e la crescente  diffusione di quelle forme di egoismo che sono l'immancabile presupposto di ogni sonno della ragione.
Guerra al soggetto considerato "altro", in ogni forma. Ostilità e diffidenza per lo straniero o per chi abbia la ventura di una pelle di colore diverso. Sfruttamento sistematico della povertà, delle debolezze altrui, delle condizioni disagiate di altri uomini. Oppressione di pochissimi detentori di ricchezze ai danni della massa crescente di disagiati.
Alla fine c'è da chiedersi se questa giornata della memoria non meriti una cura diversa.
Basterebbe che anche solo per 24 ore tutti quelli che succhiano il sangue del prossimo facessero una sosta e si ponessero delle domande su come vive la povera gente che non riesce a tirare avanti, sull'angoscia delle mamme che non riescono a sfamare i propri figli, sulle piccole e grandi tragedie di chi sopravvive in stato di necessità.
Ecco, questa mi sembrerebbe una giornata degna di memoria. Magari da trasformare nella settimana della solidarietà umana.

1 commento:

Unknown ha detto...

Io sono pienamente d'accordo con te, ogni frase,ogni singola parola... la penso esattamente come te: sembra che tutti, improvvisamente, oggi, si ricordino di un'atrocità che, a mio avviso, non è mai finita, perchè esiste in altre forme, in ogni luogo: poi, tutte banalità! cose dette e ridette che servono solo all'ennesima passerella di Vip, più Vip e meno Vip, porteaporte lagnose e ripetitive, corone deposte ad aumentare il senso di vergogna che ciprende se, appena il giorno dopo, si ricomincia ad azzuffarci per tutto! scrivo di getto, non so nemmeno quanto vorrei dirne inmerito, eppure io non riesco nemmeno a parlare delle brutture del mondo, sto male, film e documentari mi uccidono e non posso guardare. Però mi ribello all'ipocrisia!